Smartz Records
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Big Member - S/T - CD
Big Member - S/T
Se avete amato i Lemonheads sappiate che qui si sfiora il plagio in più episodi. "I found my love in a peepshow, peepshow, peepshooooow!" 12 canzoni, carefreeness e design retrò.
If you loved the Lemonheads don't miss the Big Member: plagio is pleasantly grazed several times. 12 tracks, carefreeness & retrò design.
Tracklist:

01. Danny's Trouble
02. Natasha says... (intro)
03. Why did you change, oh man?
04. Calling +00391347627 (intro)
05. Icecream girl
06. My love in a peepshow
07. I'll be your mirror
08. Super starz F.M. (intro)
09. Nobody else
10. Twinkle twinkle (intro)
11. Sigmund Floyd
12. Sergent Bubble
13. Down the window
14. Everybody is in love with somebody else
15. Sadness
16. Bongo people (intro)
17. Goodbye
Released by Smartz, Hotpop. Big Member is: Eros (guitar, vocals), Simone (bass), Lorenzo (drums), Alessio (guitar). Special guests: Matilda and Natasha. Recorded and mixed by Gaetano Dimita between march and june 2005. Pictures by Benedetta.
SM031 - CD 2006 - 8 € 5 €

Reviews

Kdcobain
«Provengono da Dolegnano, provincia friulana, e propongono un indie-rock con radici ben piantate nella tradizione americana. Sembra di ascoltare qua e là echi in stile Yo La Tengo e Eels, il tutto ben strutturato su 17 brani che scorrono bene all'ascolto, complice anche un'ottima scelta nelle melodie che rende orecchiabile praticamente ogni ritornello presente. Il pop e il rock si incontrano lungo tutto il disco, dove le distorsioni non sono mai troppo accentuate e i fraseggi puliti prendono il sopravvento. Il sapore retrò si respira nel brano "I'll be your mirror" dove si scorgono richiami agli anni 60/70 grazie anche alla voce registrata volutamente lo-fi e i relativi cori. Accenni pop-punk si affacciano in "Nobody else" mentre con "Sergent Bubble" l'atmosfera di tinge di luci soffuse per accogliere questa ottima ballata acustica. Ottima l'alternanza tra le ritmiche proposte, utile a cogliere di sorpresa l'ascoltatore e a solleticare l'attenzione. "Sadness" a dispetto del titolo, sfoggia una delle arie più allegre e spensierate dell'intero disco che si accinge a chiudersi con l'immancabile arrivederci sancito da "Goodbye". I Big Member propongono un buon disco indie-pop che sicuramente migliorerà ancora di più con l'esperienza.» (Nicolò Mulas)
La scena
«Non sono certo i primi in Italia a ripercorrere le fantastiche gesta del rock indie Usa, ma lo fanno a modo loro, praticamente con un tocco di necessaria leggerezza. Negli ultimi anni in Italia Cheap Wine e Mosquitos si stanno cimentando degnamente nel proporre un sound che arriva direttamente dagli Usa del rock roots e del Paisley Underground. Adesso è giunta anche per i friulani Big Member l’ora di esprimersi con un rock che si ispira a quelle sonorità ma che si caratterizza per la sua verve semplice ed immediata. Nei 29 minuti di questo cd tornano alla mente, con un po' d'entusiasmo commisto a malinconia, i nomi dei Pixies, degli Husker Du, rigorosamente scarnificati, dei R.E.M. e dei Dinosaur Jr, oltre che di Green on Red e Dream Syndicate. I quattro friulani partono con il roots rock quadrato di Danny’s trouble, per proseguire con il rock’n’roll semplice ed accattivante di Why did you change, oh man, proprio come lo avrebbero suonato i Pixies meno tronfi o gli Husker Du non troppo presi dalle distorsioni. La cover dei Velvet Underground I’ll be your mirror poi viene velocizzata come se ci fosse con loro Steve Wynn. Diverse le ballate che volteggiano in questo cd e se mentre in Nobody else quasi compaiono i R.E.M in ansia per la fine del mondo, in Down the window gli Husker Du sembrano curiosamente incontrare un power trio pop-punk che decide di abbandonare i riverberi chitarristici. Insomma un ottimo cd da ascoltare senza farsi prendere troppo dalla malinconia e con la consapevolezza che il lavoro dei gloriosi gruppi citati non è stato per niente vano.» (Vittorio Lannutti)
Musicologi
«Un disco che sembra non provenire dalla provincia friulana, piuttosto da quella americana. Con i suoni che si ascoltano nei circuiti indipendenti. È quello che ti fa pensare mentre i solchi di questo (primo?) disco dei Big Member di Dolegnano rintronano nelle orecchie. Son canzoni ricamate sui dei perfetti ritmi da rock radiofonico, e dentri ci trovi di tutto: dalle ballad dal sottofondo grigio dei primi Foo Fighters come avviene in My love in a peep show, al country punk alla Uncle Tupelo di Why did you change, oh man. Oppure il pop rock degli Yo la Tengo che magari ritrovi in una Twinkle Twinkle. Il tutto condito da un sapore pop di fondo che ti ricorda certi dischi vecchi dei Beach Boys. Questi Big Member mi piacciono davvero: sono molto moderni nei suoni e nella scelta degli arrangiamenti, ma sanno anche dare buona forma alle loro idee attraverso un suono diretto, fatto di chitarre, basso e batteria, e voce, gli strumenti essenziali del rock. Cose semplici, messe al punto giusto, di quelle che ti arrivano subito in testa dove si inseriscono sotto foma di melodie che non ti mollano per qualche giorno. Il disco è vario, fatto di 17 passaggi, alcuni meno riusciti ( vedi Everybody is in love with somebody else), con in mezzo qualche schizzo di sana ironia sonora. E quando hai già percorso tutti i 17 passaggi, ti viene subito voglia di rifare il viaggio, perchè nel mezzo del disco ci hai trovato tante cose interessanti e moderne. Evviva, lunga vita alla modernità friulana.» (Piero Cargnelutti)
Rockerilla
«Se il nome è rassicurante, la musica dei Big Member lo è ancor di più. Nelle vene del loro sound scorrono cromosomi indie-rock d'annata, l'allure della forma elettrica che si dichiara nella cover version della velvetiana "I'll Be Your Mirror" o che rimanda al pop psichedelico di scuola Creation e bands come Loft e Go-Betweens. Le 12 canzoni di "Big Member" scorrono via che è un piacere, fresche ventate d'energia che dispensano accattivanti refrain per chitarra e arcobaleni melodici di forte presa. Senza essere mosso da chissà quale intento innovativo il quartetto di Udine non manca però di ritagliarsi un proprio stile personale, la forza di questa loro opera prima la si misura col carattere luminoso, schietto e sincero di un songwriting scritto col cuore e i grandi insegnamenti del rock.» (Aldo Chimenti)
Rockit
«Anni '60. Un juke box. I dischi trasmessi per radio. Alcune tracce di questo cd dei Big Member riportano indietro nel tempo. Atmosfere sixties, pop'n'roll ma anche dissonanze indie-rock. Diciassette pezzi per un totale di quasi 30 minuti di musica che scivola via veloce e armoniosa, che potresti lasciare suonare a ripetizione mentre scorre il tempo. Che non annoia e anzi ascolti piacevolmente. E' il caso del cd della band friulana che sembra inglese. Senza pretese di originalità ma semplici e diretti, i Big Member miscelano rock, pop e punk, richiamando Velvet Underground , Ramones , Eels , Smiths . Un gruppo italiano che canta benissimo in inglese al punto da non sembrare una band nostrana. "Danny's trouble" è un'apertura fresca e vivace che invita volentieri ad ascoltare l'intero disco, lavoro che si dimostra interessante anche negli altri pezzi, un' alternanza di momenti rockeggianti, più ritmati come "Down the window" ad altri più soft e cullanti come "Sergent Bubble". La melodia padroneggia deliziosa da suggerirti il replay in ogni traccia. Un pop semplice e pulito, lontano da suoni macchinosi, con momenti più dissonanti accostabili a certo indie-rock. Un disco da canticchiare, spontaneo e coinvolgente.» (Maria Murone)