Smartz Records
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Smartz releases
Isobel - Fioca? - CD
Isobel - Fioca?
Post core alla Fugazi, a volte più pop, altre più psycho. Cinque tracce in 15 minuti circa, coprodotto con Fooltribe Records.
Post core a là Fugazi, sometimes more pop and sometimes more psycho. Five tracks for about 15 minutes, coproduced with Fooltribe.
Tracklist:

01. The first fall
02. IIHTY
03. School
04. Nerve
05. By-end
Released by Smartz, Fooltribe. Isobel is: Antonella (vocals, bck guitars), Danilo (guitars), Lele (bass), Franco (drums). All songs by Isobel. Cover artwork by Lakkahillo. Recorded and mixed in autumn 2005 by Tino Paratore @ Il Cerchio Perfetto studio, Turin.
SM032 - CD 2006 - 6 € 5 €

Reviews

Audiodrome
«Spiace davvero arrivare in ritardo all’appuntamento con Fioca?, secondo lavoro degli Isobel, soprattutto perché è proprio di questi giorni la notizia dello scioglimento della band. Un vero peccato se si considera come in soli cinque brani gli Isobel siano riusciti a condensare un intero micro-cosmo di emozioni in note. Dentro Fioca? troverete molto post, non solo come categoria musicale nelle sue varianti rock e core, ma soprattutto come peculiare stato mentale in continua tensione e mai uguale a sé stesso. È lavoro dalle strutture minimali eppure ricco di sfumature, lievi abbellimenti che si intrecciano per dare forza e pathos ai brani, il tutto senza la supponenza tipica del giro che conta, l’arroganza di chi pretende di essere “in”. C’è piuttosto molta cura nel disegnare i passaggi, quasi si temesse di esagerare nell’uso dei colori o in quello degli accenti, una timidezza nell’approccio che rafforza anziché mitigare, imprime nella mente piuttosto che nascondere. Su tutto si adagia la voce di Antonella, sempre puntuale nel dare il giusto ritmo ad un lavoro che convince nel suo miscelare l’impatto dell’hardcore più emotivo, le traiettorie trasversali del noise e una patina di leggerezza pop a smussarne gli angoli, perfetto crocevia tra generi e modi di essere. Andatelo a recuperare se vi è sfuggito, tra tanta musica evitabile Fioca? è un disco che non merita di passare inosservato.» (Michele Giorgi)
Blow Up
«Agli Isobel piace rispecchiarsi nello storico DC sound, cosi come sbandare alla maniera dei Drive Like Jehu e immergersi in code sonicyouthiane, ma anche abbozzare tratti che possono ricordare i Cure. La voce di Antonella reclama quasi distante uno spazio occupato da urgenti tessiture di pregnante impronta chitarristica. Sono scomposizioni e ricomposizioni post-punk che attraverso aperture e ficcanti driving lines creano squarci di bellezza e nevrosi. Dopo un 7" i quattro piemontesi con "Fioca?" seguono ancora la politica dei piccoli passi: una buona abitudine per condensare e far risaltare il loro elettrico artigianato proteso nel dispensare musica discordante, avvolgente ed emotiva. (7)» (Fabio Polvani)
Kathodik / Partyzan
«Nuovo gioiellino dal sottobosco musicale italiano. A proporcelo sono i piemontesi Isobel che, dopo l'interessante omonimo 7” dell'anno scorso, pubblicano questo miniCD di 5 tracce co-prodotto da Fooltribe e Smartz records (etichetta e distro portata avanti, da 11 anni, dal bassista del gruppo Lele Giraudo). Post punk emotivo e dischordante all'insegna di un'urgenza espressiva incontenibile e suonato con il cuore in mano. Chitarroni irrequieti e stridenti si intrecciano con una sezione ritmica incalzante e una voce particolarissima (che urla malinconica e sembra arrivare da chissa' dove), e compongono un quadro schizofrenico e piacevolmente nevrotico. L'adrenalinica The First Fall, in apertura di disco, e' un incrocio tra Fugazi e Unwound, mentre le successive Iihty, School e Nerve richiamano direttamente l'emocore di qualche anno fa (precisamente i nostrani Eversor le prime due, i Braid la terza). In chiusura troviamo il capolavoro di questo mini, la splendida By-End, tutta tensioni e pathos crescente con tanto di coda in pieno stile Sonic Youth. Canzoni davvero intense e "comunicative". O, se preferite, semplicemente belle. Gli Isobel sembrano proprio pronti per un disco vero e proprio. Non vediamo l'ora. "Something Takes Me Here. Something Keeps Me Far Away..."» (Rino Borselli)
Kdcobain
«Dopo l'interessante 7" uscito l'anno scorso, arrivano nuovi brani da questa ottima formazione post-punk italica. Lo stile è quello del sound di Washington "Made in Dischord Records" e la schizofrenia è il leit motiv dei 5 pezzi qui presenti. Riff di chitarra si intrecciano tra loro ripetuti allo sfinimento e supportati da una batteria martellante e dalle ritmiche ricercate come quelle della strumentale "Iihty" o quelle molto cupe di "Nerve" dove la voce di Antonella le asseconda sapientemente. Ottima anche "School" traccia sicuramente più solare delle precedenti con una particolare predilezione per le sonorità anni 80. Le distorsioni sono più potenti in "The first fall" che apre il disco destando l'ascoltatore con la sua scarica di adrenalina. "By-end" chiude invece questo 5-pezzi con una palpabile malinconia intrisa di nervosismo. Bisogna riconoscere che il songwriting degli Isobel cresce ad ogni loro uscita e a questo punto non ci resta che aspettare una prova sulla lunga distanza per avere la conferma del loro talento.» (Nicolò Mulas)
Komakino
«Fioc(c)a? Nevica? Magari con questa estate soffocante ce ne fosse da chiederselo. Membri ex di Bellicosi, Kirsch, e altre venture dell'hc canavese anni 90, formano a 4 gli Isobel, - ma ma ma prima di recensire questo gioiellino c'è qui c'è da fare una parentesi storica sul termine Emo. Emo non è l'emo di oggi come d'altronde il punk modaiolo da boyband di mtv non è Punk. Emo non è assolutamente le stronzate di questo articolo apparso sul corrieredellasera (grazie Sté) o i finley che fra un anno saranno scomparsi. Emocore stava ad esempio per emotional hardcore, e una delle prime volte che una cara amica me ne parlò, al mio punto interrogativo rispose dicendo che per lei emo era emoglobina, aveva a che fare col sangue oltre che con l'emozione. Gruppi come Fugazi, Sunny Day Real Estate, rappresentavano meglio le polarità hc ed emo, sino poi al salto mainstream dei Jimmy Eat World. Insomma, appena qualcosa viene inghiottito dalla massa, as usual, diventa una capigliatura, un abbigliamento alla moda, e una decina di piercing, - e della radice niente più. Su wikipedia c'è la descrizione di 3 ondate emo, praticamente tre generazioni, - interessante, opinabile, ma interessante. - Tornando a Fioca?, - segue all'esordio omonimo su vinile 7" dello scorso anno, ora coprodotto con FoolTribe (vedi perle quali Redworms' Farm, Bob Corn). In un quarto d'ora il termine emo meglio si giustifica con quell'insoddisfatto continuo tiro veloce dei lirismi e percussioni mitragliate, con il salire di pathos delle chitarre quasi stile primi Motorpsycho (senti che cavalcata fa la disperazione su Iihty) e con il cantato di Antonella De Paola, sempre su un unico tono, quello dello scontento, del disilluso, - anzi, mi correggo, della pagatezza dell'essere disillusi, - tutto il disco è una corsa felice incontro alla lucidità della malinconia. Ad esempio By-End, che ha la stessa impronta iniziale di Futurism vs Passeism dei Blonde Redhead, spiega le ali per un'intera lunga fuga, a montare una tensione post-punk valevole diversi repeat sul lettore, sfogata infine solo dall'ultimo lontano innesto di voce di uno degli altri Isobel. - Un valevole tentativo di successo di bellezza emo, lontano dalla moda... ps. il bassista, Lele, è un caro amico da anni, - però giuro che sono stato obiettivo nella recensione ^_^» (Paolo Miceli)
Komakino (eng)
«Fioc(c)a? that is, Is it snowing? - Oh dear, i'd love to ask something like that in this hot suffocating summertime. Former members of Bellicosi, Kirsch, and other indie north italian hc Bands from 90s are the 4 pieces core of Isobel, - but but but, before i go and review this little jewel release, let me open a brief hystorical parenthesis about what Emo means (form me). Today emo of mtv boybands (as well the so-called punk wannabes) has nothing to see with its origins. Emo is absolutely not a whateverwhoever myspace eyeliner teen group with 100thousand friends/contacts. In origins Emocore was for emotional hardcore, and when a dear friend of mine answered to my question, She talked of something between haemoglobin and emotions. Bands as Fugazi, Sunny Day Real Estate best represented for me the two coordinates between polarity of hc and emo, until the mainstream jump of Jimmy Eat World. I mean, as usual, as something becomes more popular and then for the masses, mainstream machines swallow it and turn the moniker in odd hairstyle, fashion, a bunch of piercings, - and You can forget of the real roots. Ok, so fucking what, I know that, and You know that, - and that's what is important. At wikipedia it's written about three emo waves, principally coinciding with three generations. Ok, it's moot point, btw it is of interest. Now, - Isobel's Fioca? follows to the former self-titled 7", now co-released with FoolTribe rec (see gems as Redworms' Farm, Bob Corn). In little less that 15 minutes, the word emo best recalls its origins with that continuous dissatisfied drift away, runned fast, through the lyrism and strong drumming over the guitars pathos often dear to early Motorpsycho (listen how Desperation rides on with Iihty), and where Antonella De Paola's vocals are always over an undiscussed sad tone, - like imprisioned in one's own skin, - or best, like the paid happyness of glum's certainty, - and all the whole ep is on this wave, like a 15minutes getaway to the lucidity. - Like By-End, track with a initial riff soul dear to Blonde Redhead's Futurism vs Passeism: it mounts a long post-punk tension worthy more and more playback, barely finding an end with the far background male vocals of someother of Isobel's. A valiant and successful attempt of emo beauty, far from vogue... Lele, Isobel's bass player, is a dear friend of mine since years, - but, i swear, my review is impartial ^_^» (Paolo Miceli)
Lamette
«Ancora un disco fuori dai canoni dell’easy-listening punk per una band tutta torinese: gli Isobel, attivi da oltre un lustro e inglobanti nel loro organico Lele – boss della Smartz Records ed ex-Belli Cosi – sono giunti qui alla seconda (auto)produzione, dopo un primo 7’’ che ha riscosso un buon numero di consensi. Personalmente non ho avuto modo di ascoltare il vinile, quindi riferisco direttamente le impressioni suscitatemi da questo nevoso mini-cd. Approccio misurato, testi significativi ed ermetici, manifeste influenze post-core (Fugazi, DC sound), contaminazioni new wave più recondite, voce femminile, testi in inglese e un alone di calda e casareccia nostranità che me li rende immediatamente simpatici. Premetto di essere un ignorante pressoché totale per quanto riguarda Washington (l’unica idea che me ne sono fatto, da dodici anni a questa parte, deriva da un paio di concerti visti e da una decina di ascolti di “Margin walker”), dunque mi limiterò a sottolineare la dimensione gradevole, oculata e ricercata di Fioca come il motivo principe per cui vale la pena di avere questo five-tracks nella vostra collezione, soprattutto se vi riconoscete nel genere. Pollice in alto ancora una volta per la città della Mole, che sforna a getto continuo e non delude mai.» (Simone)
Liverock
«Il nostro sottobosco underground è un ambiente dalle strane caratteristiche. Appare, spesso, come una landa sovraffollata senza vita, ma, altrettanto spesso, sa regalare vere e proprie gemme pregiate. E’ il caso degli Isobel che, dal 2002, sono uno dei segreti meglio celati del nostro sotterraneo mondo musicale: un solo 7” omonimo, infatti, pubblicato l’anno scorso, attesta l’esistenza di questa timida ma validissima band, attenta a presentarsi con calma, senza strafare, a piccole dosi, ma portando con sé una proposta dal notevole peso specifico. “Fioca?” è il secondo capitolo dell’esile discografia dei nostri, un mini-cd di cinque tracce che, pur non godendo di un’estesa durata, riesce a farsi ricordare rimarcando in maniera un po’ più approfondita i caratteri degli Isobel. “Nevica?” si chiede il titolo del dischetto, richiamando alla mente un immaginario facilmente riconducibile al post-rock. In verità, però, sarebbe erroneo ridurre gli Isobel ad un ennesimo gruppo che ricicla le chitarre dei Mogwai: la band si presenta ben più tonica, ruvida, punk riallacciandosi ai Fugazi, come ai Sonic Youth, a certo post-punk come ai nostrani Fine Before You Came ed Uzeda. La voce di Antonella flirta con le ruvidezze delle chitarre, trovandosi perfettamente a suo agio: i 15 minuti di “Fioca?” ci segnalano una band notevole che, a piccoli passi, si sta meritatamente ritagliando un suo spazio. Ora è la volta di un cd intero che faccia crescere definitivamente la piccola Isobel ed attesti –speriamo, con la dovuta fortuna- una maturità comunque già evidente.» (Philip Di Salvo)
Mamma mia quanto sangue
«Dopo un 7” che prometteva bene arriva un ep che mantiene le aspettative e alza il tiro. 5 pezzi che raccolgono la lezione di quello che c'è stato di meglio in ambito emo post punk nel nostro paese, l'intensità è paragonabile a quella degli eccezionali nuvola blu, e del “punk intelligente” washintoniano. Così le canzoni muovono con disinvoltura attraverso un suono sostenuto fatto di grandi aperture melodiche e passaggi obliqui. Il tutto accompagnato da un cantato ansioso e passionale. non rimane altro che farsi trasportare dagli atacchi forti e i percorsi inquieti di “the first fall”, dalll'indie-emo di grande intensità di “iihty”, dalla melodia dal tiro eversoriano di “school”, dal post punk nervoso e diretto di “nerve”, e goderi in chiusura la deriva malinconica e toccante che si respira in “by-end”… cinque piccoli gioiellini che brillano di luce propria e fanno capire la stoffa e il cuore che batte sotto alla musica degli isobel. Stesso impatto con le parole, poche linee che in qualche modo ti colpiscono e riescono a toccarti. Basta guardare l'essenzialità e la forza delle parole di by-end. Tra l'altro dal vivo sono un epserienza… Un ottima cosa!» (Massimo Onza)
Movimenta
«Isobel è un’entità che sbuca fuori dalle nevi delle valli piemontesi e trasforma in rabbia la poesia del sottobosco. Dopo il debutto vinilico dell'anno scorso (passato non del tutto inosservato - ricordo di averne letto una recensione in una patinata rivista!), ecco nuove 5 canzoni per il loro primo cd: 'Fioca?' e cioè: nevica? Immagino abbia smesso da un po'. La maturità che le esperienze live portano ha il peso più importante; resta l'ancoraggio al post-punk americano, ai Fugazi tra tutti. C'è il ritmo e la visione intera del loro progetto, non più solo abbozzi. In 'By-End' c'è tutto questo, a cavallo tra Sonic Youth e l'emo moderno. Brevi schizzi noise e punk con 'The First Fall' e 'School' (in cui si rischia di sfiorare la melodia!). Riacciuffando la brutalità delle canzoni del debutto, gli Isobel vanno avanti per la loro strada con forza e coerenza da far invida. Col potenziale di band che hanno già avuto qualche fortuna, come i conterranei Disco Drive o Settlefish, non possiamo che attendere la maturità completa per Isobel - che è ancora adolescente - sotto forma di un bel LP. Magari entro l’anno.» (Andrea Firrincieli)
Musicboom
«Fioca? Assolutamente no, anzi: vivida. La musica degli Isobel è uno congegno metallico acuminato, sparso di cozzi aguzzi di bottiglia: il mal di vivere della provincia cosmica, le sfide della modernità, l'adolescenza come vuoto esistenziale. Nati nel 2003 dalle ceneri di diverse esperienze musicali, vengono dal canevese, ma sembrano usciti dal Lower East Side di Manhattan (zona Blonde Redhead). Oramai non si può certo parlare di indie, almeno nel genere, per una band che lascia libere le chitarre, alzando il volume come facevano i Sonic Youth o i Dinosaur jr dei bei tempi. Isobel è un bell'esempio di quello che è il rock oggi, che ancora parla lo stesso linguaggio, fatto di basso ventre, sudore e teenage angst. Solo che le coordinate temporali ci hanno fatto portare un po' più in là il limite, aggiornando l'orizzonte. Fa piacere che arrivi dall'Italia un brano tirato e compiuto come iithy, con la ritmica che macina rutilante e la bella espressività degli stacchi. Peccato – e lo dico con una qual certa malavoglia – che venga dall'Italia un brano come School: in altri paesi sarebbe in air play radiofonico, magari proprio in una college radio. È una canzone perfetta per un party rock: due minuti, ritornello tanto epico quanto basta, la chitarra che disegna dinamica nell'aria, un finale in crescendo ansiogeno. Lele Giraudo, Franco Forresu, Danilo Corgnati e Antonella De Paola (valeva la pena di nominarli tutti) formano una bella realtà che di provinciale ha solo l'indirizzo stampato sulla cartolina. Assieme all'etichetta fatta in casa Smartz Records, speriamo di vederli presto più in alto.» (Marco Boscolo)
Nerds attack
«"Fioca", nel nostro dialetto significa neve, o anche nevica. Per noi significa ore interminabili ad aspettare la fine del gelo. A farsi domande, a non trovare risposte. Fioca? Ce lo siamo chiesti spesso guardando fuori dai vetri appannati. No, non ha smesso. Possiamo ripartire. Letta questa breve introduzione nella cartella stampa degli Isobel e ascoltato poi il loro Ep, ci siamo resi conto che nessun tipo di recensione sarebbe potuta essere più esaustiva di queste parole. O forse no, le loro canzoni sono talmente emozionanti ed intense che, a quel punto, una volta che le hai scoperte sei talmente scosso che qualunque cosa avessi modo di scorgere con lo sguardo riusciresti a trovarla comunque commovente, tipo come dopo un incontro con Jonah Matranga. Al pari di tutte le frasi che escono dopo silenzi forzati e pensieri interminabili e rivoltati all'infinito pezzi come "The First Fall" e soprattutto "Iithy" hanno la forza di sistemare giorni di tentennamenti e rimorsi in un tetris istantaneo e perfetto con forme splendide dalla sagoma riflessiva alla Settlefish o magari più brusca e schizzata alla Redworm's Farm. Se i vecchi Slight (RIP) da Pesaro avessero suonato per un attimo senza distorsore e con il flanger dei Cure avrebbero fatto senza dubbio un pezzo come "By End". Merito anche della voce di Antonella sempre al limite di un coinvolgimento emotivo portato incessantemente al massimo… oltre questa soglia è impossibile spingersi in un registro melodico. Passato questo ci si può strozzare solo in singhiozzi o strilla scremo-disumane. Non sappiamo in quale tipo di munnezza parrucchiera si sia evoluto ora quello che noi intendevamo una volta come "emo". Dopo i Finley non vogliamo più saperne niente. Questo Ep, i Miles Apart e Jersey Line ci basteranno per tutto il prossimo inverno. Fino a che guardando fuori dai vetri appannati ci renderemo conto che non ci sarà più "Fioca".» (Federico Vignali)
Polaroid, un blog alla radio
«È passata forse un po' inosservata nelle settimane estive la tredicesima uscita per la nostra amata etichetta Fooltribe, a questo giro affiancata dalla Smartz Records. Si consiglia di recuperare, perché si tratta di Fioca?, ottimo ep degli Isobel, quartetto proveniente dal profondo nord del Piemonte, dedito a un post-punk emotivo e teso. La prima cosa che si nota è proprio l'ostinata distanza in cui si rifugia la voce di Antonella, una distanza che lascia le canzoni a galleggiare nervose. Una stanza dalla quale non vuole uscire, si prendono a pugni i muri e la porta (come nella folgorante apertura The First Fall) ma non si esce, non se ne esce. L'attacco di School fa quasi supporre dei giovani Dinosaur Jr., e la coda di By-End chiude questo Fioca? lasciando in qualche modo il discorso aperto. Come sarebbero gli Isobel sulla lunga distanza dell'album? I riferimenti musicali sono quelli classici di questa scena ma, giusto per fare un paio di nomi di band di casa nostra, a me vengono in mente certe cose dei Settlefish o anche dei Redworm's Farm meno tecnici e "dritti" ma più melodici. C'è rumore, ma mai privo di significato. C'è rabbia, ma non per questo si smette di ragionare. Tutto continua a oscillare nel tormento descritto dalle prime due linee di parole dentro il booklet: "Something takes me here / Something keeps me far away".» ()
Rockit
«“Something takes me here / Something keeps me far away”. Canavese, Ivrea, Piemonte. Provincia pura. Sono i primi versi di “The First Fall”, brano che apre il nuovo, nervosissimo EP degli Isobel. Il primo dopo il debut 7” uscito nel 2005. Il primo uscito non solo per la casalinga Smartz Records (di Foglizzo – TO – gestita dal fondatore Lele Giraudo, già con gli storici punk-hc Belli Cosi), ma in co-produzione con la Fooltribe (San Martino Spino – MO – gestita da Bob Corn). Esatto, l’etichetta dei Red Worms’ Farm. Do it yourself 100%. E proprio da quelle parti siamo. Chitarroni stritolati, drumming pesto, una voce distante e lontana. Amore per le corse violente del cuore alla Fugazi, passione vergognosa per la melodia e approccio proteso alla scena post-punk tutta (in primis i primi Unwound). Cambia il background, certo, e per fortuna quello degli Isobel è al passo con i tempi. Senza dimenticarsi dell’emo (sentite “School”). Ma è il respiro ad essere perdutamente diverso. Non parliamo di un esercizio esterofilo di maniera per soddisfare il proprio gusto. Qui c’è urgenza. Quella dell’Italia-campagna. Delle classi come gabbie. Poesia giovane spezzata. Un urlo che richiede ascolto. Gli Isobel lo chiamano “Fioca?”, come l’aggettivo per la luce dei tardi pomeriggi, ma anche come il piemontese per “nevica”. Nervi a fior di pelle e emozioni da stanzetta urlate al mondo. Conclude tutto “By-End”, un gioiello gonfio di sensazioni posto a chiusura di un quintetto di brani che rimescolano lo stomaco. “You want to go higer, the way you don’t mind”. Passi lenti, fuori le canzoni, e vai così.» (Carlo Pastore)
Rumore
«E' una traiettoria dalla curvatura classica quella tracciata dai quattro isobellici nel passaggio dall'omonimo debutto su 7" (vecchia scuola docet) ai cinque brani racchiusi in questo Ep pre-invernale ("fioca" è in piemontese sia "neve" che "nevica"). Fissata una tregua tra urgenza e pazienza, la band canavesana ha scelto di esporsi per gradi, lasciandosi maturare tra prove, palchi e gli eterni sbattimenti del fai-da-te (con il sostegno ora della Fooltribe). Ne hanno guadagnato precisione e ampiezza del suono, post-punk (etichetta generica, tanto Unwound quanto Fine Before You Came) dal duro cuore analogico in cui filtra a più riprese un desiderio di cruda emotività. Ascoltiamo a ripetizione piccole e amare meraviglie come Iihty e By-End, provando ad immaginare una decina di brani di simile livello raccolti in un unico disco. Ci perdonino gli Isobel: a questo punto gli impazienti siamo noi. (7)» (Carlo Cravero)
Sodapop
«Indie punk dal canavese?...Si può. Dopo Anatrofobia, 3eem ed Ex-p arrivano anche gli Isobel anche se a differenza dei conterranei sono molto più alla portata di tutti…più “easy listening” come diciamo noi “non più giovani d’oggi”. Ora, proprio di pop non si può parlare, ma da dopo lo sdoganamento dei Sonic Youth dei Dinosaur Jr e dal consequenziale successo di Blonde Redhead ed Unwound tutto sommato ormai si può quasi parlare di suono “mainstream”. Di tutti i gruppi citati gli ultimi due (Unwound in primis) forse sono fra quelli che aiutano ad inquadrare meglio il suono dei piemontesi. Indie punk con tutto al posto giusto, suono, produzione ed anche grafica, forse l’unica mancanza è quella di un mastering che gonfi tutto come il silicone delle tette finte di Pamela Anderson. Mi è già capitato di vederli due volte dal vivo e differentemente da molti gruppi italiani del genere, invece che afflosciarsi tirano come un bel “Landini Testa Calda” come quello che mio nonno usava per arare i campi. Melodie depresse, piglio post-emo e decadenza newyorkese che hanno fatto la fortuna anche di Thurston, Lee e degli Interpol dopo che hanno capito che nella grande mela buttava bene fare i depressi e puntare sul look. Dopo un ep ed un mcd credo che gli Isobel siano pronti per un lp anche se il rischio sulla lunga distanza e senza gli accorgimenti necessari potrebbe essere quello di stufare. Credo che insieme ai Redwarm’s Farm gli Isobel siano fra i gruppi italiani più informa a suonare rock di questo tipo. Gran bel disco comunque sempre “better live than dead” in tutti i sensi.» (Andrea Ferraris)
Ultrasonica
«Seconda uscita su Smartz per gli Isobel che si mostrano solidi negli intenti e nelle composizioni. Fioca? Si ! Qui nevica. Nevicano chitarre, bassi e batterie roboanti, nella vera e pura tradizione del Washington DC sound, contaminato anche da certo post punk americano anni 80. La voce di Antonella, novella Exene Cervenka, interpreta ogni brano nella giusta maniera e phatos accompagnata da Danilo che con la sua Gibson Diavoletto esprime la rabbia nei bicordi taglienti e malinconici, caricati dalla potenza della sezione ritmica di Lele e Franco. Incuranti delle mode, gli Isobel camminano sotto la neve, che tutto ricopre e mantiene vivo nonostante l’impressione di un mondo che sembra fermo. Addormentato. Così loro, come primi raggi di sole primaverili, risvegliano e danno vita ai cuori mai sopiti del punk, generando la linfa vitale che si tramanda di generazione in generazione. Chi ha seguito gli anni della SST e della Dischord sà di cosa parlo.» (Freaknrg)
Urlo
«Dal profondo nord del Piemonte giungono questi Isobel, che dopo un ep, danno alle stampe questo minicd della durata di poco meno di un quarto d'ora. Come nella migliore tradizione punk, si esprimono in modo veloce, ma molto intenso. In "Fioca" sono presenti molti richiami al miglior indie-punk e indie-rock dagli anni '90 in poi. A risaltare è l'emo-core di derivazione Fugazi, ma non si può rimanere indifferenti ai guizzi tra i Dinosaur Jr. ed echi di Cure di "School". "Nerve" e "By-end" svelano la parte più nevrotica della loro personalità, con un'instabilità emotiva espressa con i cambi di tempo. La voce della cantante, Antonella De Paola, che ricorda la Cacciola degli Uzeda, per il fatto che utilizza le corde vocali come uno strumento, non sovrastando mai i compagni, è il valore aggiunto grazie ad un'emotività sempre magicamente espressa. A questo punto aspettiamo gli Isobel sulla lunga distanza e le aspettative sono molto elevate.» (Vittorio Lannutti)